domenica 17 febbraio 2008

Diario di viaggio a Madrid 7/10 febbraio 2008



Io e Giuse, insieme a Giò, Anto, Thelma e Dany, siamo andati a Madrid per 3 giorni, dal 7 al 10 febbraio.
Giò, oltre ad aver proposto questa piccola ma magnifica vacanza, ha cercato un volo economico attraverso internet e io mi sono occupata di scegliere una sistemazione per dormire.

Arrivati all’aereoporto di Barajas verso mezzanotte, abbiamo subito cercato la metro per arrivare al nostro albergo situato nel centro della città.
A differenza dei nostri aeroporti milanesi, qui il terminal ha accesso diretto alla metropolitana e quindi in poco tempo siamo arrivati a destinazione.
Abbiamo comprato un “Abono Turistico” e con questo biglietto speciale che dura 3 giorni abbiamo utilizzato sia la metro che gli autobus.

Dopo un bel sonno ristoratore siamo partiti per visitare la “ciudad”.
Ci siamo subito trovati nella “Gran Via” perché l’albergo si trova in una piccola traversa di questa via principale della città. Un gran viale molto trafficato e pieno di negozi e ristoranti.
Camminando per questa strada abbiamo visto dei begli edifici le cui facciate sono in stili differenti, dal Barocco all’Art Nouveau.
A metà strada abbiamo incontrato il grande Palazzo Telefonico e Metropolis, palazzo che si vede in molte cartoline.
In fondo alla via abbiamo ammirato Piazza Espana e dall’altra il famoso Museo Prado.
Anto, partita dall’Italia molto preparata e con una valida guida Touring, ci ha informato che dalle 18,00 alle 20,00 dal martedì alla domenica l’entrata al museo è gratis e quindi, approfittando dell’occasione, abbiamo rinviato la visita al pomeriggio.
Anche Dany aveva un sacco di informazioni che ci sono state molto preziose su musei, palazzi, monumenti, meteo, il tutto scaricato da internet.
Madonna che amici in gamba che ho!!!

A metà mattina abbiamo preso un bus per girare un po’ la città ma cercando, grazie alla cartina turistica che ci hanno dato in albergo, di raggiungere qualche palazzo storico o monumento importante.
Siamo scesi nei pressi della Cattedrale della Madonna di Almudena, costruzione maestosa ed imponente del XIII secolo. Da qui siamo rimasti incantati da una meravigliosa vista della città.

Arrivati intorno alle 12,30 la fame cominciava a farsi sentire e, sempre dalle informazioni lette sulle abitudini degli Spagnoli, abbiamo appreso che qui si mangia molto tardi, intorno alle 14,00 e che i bar e ristoranti a quest’ora si riempiono e quindi ci siamo messi d’impegno per cercare un baretto per mangiare un panino o qualcosa di simile. Abbiamo trovato un piccolo locale arredato in stile spagnolo con alti tavolini realizzati con delle botti e sgabelli e qui abbiamo mangiato dei panini all’olio a forma di ciambella (non mi ricordo il nome) con prosciutto crudo e formaggio. Erano così buoni che ne abbiamo mangiati 2 ciascuno con un bel boccale di birra. Buonissimi!
Rinfrancato lo stomaco e lo spirito, abbiamo ripreso il cammino.

Camminando camminando, siamo ritornati nella zona del Prado e qui abbiamo deciso di fare una puntatina al Parco del Buen Retiro e approfittare del bel sole caldo per fare una piccola siesta. Infatti, questo parco fu costruito nel 1633 da Filippo II , il quale lo utilizzatava per rilassarsi. Esso copre 120 ettari di giardini in stile francese e inglese.
Nel centro del parco c’è un lago artificiale, luogo di ritrovo della gente. A ridosso del lago c’è uno splendido Palazzo chiamato “Palacio de Cristal”.

Nel pomeriggio ci siamo diretti a Plaza Major costruita del XV secolo e utilizzata come piazza del mercato e oggi la più frequentata dalla gente della città e dai turisti. Nel secolo successivo fu usata per corride e riunioni, oggi vi si tengono molti concerti.
Più volte, in questi 3 giorni, ci siamo ritrovati in questa piazza, la sera diventa particolarmente affascinante. La domenica si incontrano collezionisti di francobolli per mostrare e scambiare i loro tesori.

Verso le 17,00 ci siamo diretti verso il Museo del Prado.
In questo museo si trova una delle più grandi collezioni al mondo di dipinti. Ci sono collezioni permanenti e altre temporanee.
Io, purtroppo, non sono una intenditrice di pittura ma alcuni quadri erano semplicemente spettacolari.

Terminata la visita, anche se parziale, alle gallerie dedicate a vari artisti come Goya, Velàsquez, El Greco ma anche Mantegna, Tiepolo, Caravaggio e tanti altri famosissimi, essendo quasi l’ora di cena ma anche perché i piedi cominiciavano a ribellarsi per la stanchezza, ci siamo messi alla ricerca di un buon ristorante per mangiare la paella.

Io non so dirvi quanto abbiamo camminato ma ritornando verso la Plaza Major ci siamo ritrovati in una bella via illuminata dai negozi e piena di gente che passeggiava e qui abbiamo trovato un bel locale caldo e accogliente con pavimenti e arredi in legno Ristorante la Catedral in Carrera San Jeronimo, 16.
Ci è piaciuto e siamo entrati. Ci hanno proposto un menù con paella o primi a scelta, vari secondi e dolce.
Abbiamo mangiato bene, bevuto un buon vino spagnolo e non abbiamo speso molto, circa 15 euro a testa.
La sera seguente siamo ritornati ancora e naturalmente abbiamo assaggiato altre cose. Tutto molto buono, servito da camerieri molto simpatici.
Usciti dal locale ci siamo trovati in strada in mezzo alle luci della sera, a centinaia di persone che passeggiavano e alle vetrine scintillanti. La temperatura era primaverile, 13/14 gradi. Che piacevole sensazione.
Eravamo stanchi però felici di questa bella giornata stando a contatto con la gente, mangiare le loro cose, insomma vivere la città.

La mattina seguente, dopo una sostanziosa colazione, abbiamo ripreso la visita della città.
Giò si è portato dall’Italia la moka e ogni mattina si preparava il caffè all’italiana usando la cucina dell’albergo. Certo il nostro caffè è tutta un’altra cosa!

Giuse, essendo un ferroviere, aveva il desiderio di vedere la stazione di Madrid. Tutti d’accordo ci siamo diretti verso la stazione ferroviaria di Atocha. Essa è stata costruita tra il 1888 ed il 1892 sotto la direzione di Alberto del Palacio di Elissagne e Gustave Eiffel, disegnatore della famosa Torre Eiffel.
Il tetto è fatto di ferro e vetro in stile Art Nouveau. Nel 1992 l’interno è stato ridisegnato per ospitare il servizio di alta velocità (AVE).
Quello che mi ha veramente affascinato è che la stazione ospita uno splendido giardino tropicale con uno stagno pieno di tartarughe. La temperatura all’interno di questo giardino è sempre di 24 gradi.

All’ora di pranzo, sempre verso le 12,30/13,00, per non trovarci nella ressa dei locali presi d’assalto dagli Spagnoli per la loro pausa pranzo, abbiamo scelto un piccolo locale dove abbiamo mangiato le tapas e bevuto birra. Il piatto “tapas” consiste in un mixer di prosciutto crudo, salame, salsiccia e formaggi stagionati, un po’ come i nostri antipasti di salumi. Un po’ di insalata verde e pomodori straconditi con olio e un sacco di pane. Non so quanti cestini di pane ci siamo fatti portare perché qualcuno di noi, addirittura si è fatto la scarpetta nel piatto.

Visto che avevamo deciso di visitare il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, leggendo le preziose informazioni di Dany, abbiamo scoperto che anche qui l’entrata è gratis dalle 16,00 alle 18,00.
Ci siamo, quindi, incamminati verso il Parco del Retiro per fare il nostro solito riposino. Anto e io abbiamo deciso che nel prossimo viaggio metteremo in valigia una copertina leggera da usare per la siesta, se troviamo qualche zona ospitale come questo parco.

Verso le 15,30 ci siamo diretti verso il Museo.
Esso è stato fondato in un edificio del XVIII secolo ed espone opere d’arte contemporanea dal XIX secolo ad oggi. Lo sviluppo dell’arte è esposto in diversi stili. Oltre alle collezioni permanenti, sono ospitate molte altre collezioni.
Inutile dire che quella che mi ha rapito di più è stata la mostra di Picasso, tanto che ancora adesso ripenso alle sue opere e naturalmente quella cha cattura più di tutti è la sua “Guernica”.
L'opera è diventata emblema e denuncia contro la guerra per l'immediatezza con cui raffigura persone, animali, ed edifici straziati dalla violenza e dal caos del bombardamento a tappeto, dando efficacemente il senso della disumanità, brutalità e disperazione della guerra, e la crudeltà del bombardamento di civili.
I soldati del Führer domandarono a Picasso vedendo il quadro di Guernica "l'hai fatto tu?" e lui rispose "no questo l'avete fatto voi"…
Usciti dal museo abbiamo passeggiato fino ad arrivare a Piazza del Sol con la Puerta del Sol.
Da questa zona partono tutte le stradine del divertimento notturno con pub, locali e discoteche. Io volevo approfittare per passare una serata frizzante ma i miei compagni di viaggio, tutti di mezza età, mi hanno bocciato l’idea.
Questa piazza è un punto importante della città e di tutta la Spagna, infatti molti avvenimenti storici si sono verificati proprio qui. Intorno al 1700 ebbe luogo la rivolta contro Carlo III degli Spagnoli. Nel 1800 più di 2000 Spagnoli iniziarono senza successo una rivolta contro il potere di Napoleone sulla Spagna. Nel 1931 la Spagna fu proclamata Repubblica.
Nel mezzo della piazza c’è la pietra miliare 0, un punto attraversato dalle 6 principali strade che attraversano il Paese. Si dice che chi passa su questa pietra certamente tornerà a Madrid.
C’è anche la statua di un orso che raccoglie fragole da una pianta.
Come in tutte le piazze della città ci sono moltissimi negozi da vedere.

Nell’ultima giornata a Madrid abbiamo deciso di visitare la parte moderna della città con i suoi alti palazzi che svettano nel cielo come torri, la Torre Picasso, la Torre Porta d’Europa, il grande stadio olimpico Santiago Bernabeu dove l’Italia ha vinto i Mondiali di Calcio nell’82!!! Lungo la strada abbiamo notato un grande e modernissimo centro commerciale Corte Inglés, si tratta di una grande catena di negozi dove si possono trovare diversi tipi di merce, dagli alimentari, ai vestiti e ai mobili.
Essendo domenica abbiamo proseguito la visita al “El Rastro”. Si tratta del più grande e conosciuto mercato a Madrid, che copre le strade di Plaza Major fino a Puerta del Toledo. Infatti ogni domenica mattina centinaia di commercianti vendono ogni tipo di merce. Qui abbiamo comprato delle borsette realizzate in stoffa con applicazioni di perline, magliette, qualche CD musicale e anche un copricostumino per la mia piccola Elisa (6 mesi).

Nel pomeriggio, dopo una pausa pranzo piacevolissima a base di bocadillos con prosciutto e formaggio siamo ritornati in albergo per prendere le nostre valigie.

In soli tre giorni, dopo aver girato in lungo e in largo siamo comunque riusciti a farci un’idea di questa grande città molto aperta e affascinante. Il calore della gente, il clima mite e l’aria di festa che si respirava mi sono rimasti impressi nella mente.

Un bacio affettuoso ai miei meravigliosi amici, compagni di tanti viaggi sempre allegri e divertenti.
Giuse, Giò, Anto, Thelma, Dany vi abbraccio con tanto affetto!!!

1 commento:

Dany ha detto...

Ciao Rosa e Giuse
come promesso rieccomi qua per farvi i complimenti di come avete redatto un "Diario di viaggio" molto preciso e coinvolgente,noi non avremmo saputo fare di meglio.Sono stati giorni molto belli e spero che ci saranno presto altre occasioni.Sicuramente ai navigatori che leggeranno questo "Diario",che come a noi piace fare il "Turista per caso",sarà molto utile e stimolante per spingerli a visitare una meravigliosa città come MADRID.Ciao a presto Thelma e Dany.