martedì 26 febbraio 2008

ALCUNE IDEE PER VISITARE IL LAGO MAGGIORE

RENO DI LEGGIUNO
L‘Eremo di Santa Caterina del Sasso

Raggiungibile anche a piedi da qui, è la prima meta consigliata.
Per la sua spettacolarità e per quell’aura di misticismo che le mura strappate alla roccia ispirano ancora ai giorni nostri, il Santuario di Santa Caterina del Sasso non teme confronti.
Secondo la leggenda, un uomo salvato dalle acque in tempesta, per un voto diventa eremita ed elegge a dimora una grotta scavata in questa roccia a strapiombo sul lago.
E accanto alla leggenda, c’è anche il miracolo, addirittura protratto nei secoli, a partire dalla metà del Seicento, quando alcuni enormi macigni precipitarono dalla montagna rimanendo però sospesi su pochi mattoni: un fenomeno scientificamente inspiegabile, che ebbe termine solo ai primi del Novecento, quando finalmente cessarono la corsa iniziata 300 anni prima precipitando al suolo senza causare né vittime né danni.
L’Eremo è il risultato di una serie di ampliamenti successivi riguardanti un piccolo nucleo originario di cui si ha notizia a partire dal 1230, quando vi si stabilirono i Domenicani, qui tornati, dopo secolari e alterne vicende, nel 1986.

Il luogo è visitabile, nel periodo estivo, dalle ore 8,30 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00 (dalle 14,00 alle 17,00 nel periodo invernale).


RANCO
Museo dei trasporti

E’ nato per volontà del Prof. Francesco Ogliari, noto studioso della storia dei trasporti che ha adibito a museo parte del parco della sua villa dopo aver raccolto cimeli da tutto il mondo, il Museo dei trasporti permette di ammirare alcuni pezzi di assoluto valore. Carrozza e locomotive convivono con la ricostruzione di ambienti dove musiche, automi semoventi e mezzi meccanici, creano l’irripetibile atmosfera di una stazione e mix di varie epoche.

Il Museo è aperto tutto l’anno da martedì a domenica dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00.


ANGERA
La Rocca Borromeo

S’innalza sopra la cittadina di Angera ed è uno dei castelli più belli della Lombardia.
Importante esempio di fortezza medioevale perfettamente conservata, diventata di proprietà dei Borromeo nel XV secolo.
La Rocca di Angera si compone di cinque strutture costruite in epoche successive: l’Ala Viscontea con la Sala della Giustizia che ospita i bellissimi affreschi del XIII secolo e la Torre Castellana, da dove oggi si può ammirare il panorama, mentre un tempo la sua funzione era quella di una torre di avvistamento su gran parte del Lago Maggiore.
Oggi, questa rupe minacciosa ospita il Museo della bambola e dell’abbigliamento infantile, con la collezione di casa Borromeo, in seguito arricchita di pezzi da tutto il mondo, con la trasformazione della bambola dal ‘700 ad oggi.

La Rocca è visitabile dal 13 marzo al 24 ottobre dalle ore 9,00 alle ore 17,30 (ultimo ingresso).
Domenica e festivi dalle ore 9,00 alle ore 18,00 (ultimo ingresso).


CASALZUIGNO
Villa della Porta Bozzolo

Una delle più interessanti dimore di campagna del Varesotto.
La villa quasi nascosta nel suo grande e stupendo giardino settecentesco, defilata dal viale d’accesso che l’accompagna di lato, è stata costruita nel XVII secolo da Carlo Girolamo della Porta ma già sul finire del Settecento, passò a vari proprietari, per giungere nel 1834 all’accademico Camillo Bozzolo. Gli ultimi eredi hanno deciso la donazione nel 1989 al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano).

La Villa è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 18,00.
Visite al parco dalle 10,00 alle 18,00.



ARCUMEGGIA
Il paese dipinto

Si arriva risalendo per una stradina attorcigliata alla montagna (Monte Nudo), finchè all‘improvviso appaiono le prime case del borgo (m.570).
La sua notorietà nasce nel 1956, quando, per iniziativa dell’Ente Provinciale per il turismo di Varese, venne ideata la “galleria all’aperto” degli affreschi.
Nasceva allora il paese dipinto, uno dei primi, se non il primo in Italia.
Molti celebri pittori vennero invitati ad affrescare i muri esterni delle case.
Nonostante molti affreschi abbiano bisogno di restauri, l’impressione è di camminare in una galleria d’arte a cielo aperto.
Una galleria i cui artisti si chiamano Brindisi, Migneco, Sassu, Dova, Monachesi, Carpi, Usellini, Treccani e tanti altri che come Guttuso, hanno partecipato in qualche misura a questa iniziativa.

Questo “paesino” affrescato nascosto tra boschi e valli merita una visita.

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