mercoledì 27 febbraio 2008

RIUNIONE DI CAPODANNO

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Ciao, vi voglio far conoscere i miei più cari amici con i quali ho festeggiato l'ultimo dell'anno nella nostra tavernetta di casa.Angela, Salvatore, Antonietta, Giovanni, Concetta, Daniele, Donata e Lello con Antonio, Giovanna e Saverio con Martina e Giuseppe. C'erano anche Lucia, Anna e suo marito, la signora Montanarella e Giuseppina la mia mamma.Ho scelto anche qualche foto spiritosa ma del resto quando stiamo assieme diventiamo tutti bambini e ogni volta che facciamo una "riunione", così chiamiamo i nostri incontri mangerecci e giocosi, dopo ci sentiamo al settimo cielo e arricchiti dell'affetto che riusciamo a trasmetterci reciprocamente.Quasi tutti vivono a Legnano e per questo motivo Giuse e io li abbiamo soprannominati "La compagnia dei Legnanesi" come una famosissima compagnia teatrale.Ciao Legnanesi! Cerchiamo di vederci presto!!! Baci, Rose


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martedì 26 febbraio 2008

ALCUNE IDEE PER VISITARE IL LAGO MAGGIORE

RENO DI LEGGIUNO
L‘Eremo di Santa Caterina del Sasso

Raggiungibile anche a piedi da qui, è la prima meta consigliata.
Per la sua spettacolarità e per quell’aura di misticismo che le mura strappate alla roccia ispirano ancora ai giorni nostri, il Santuario di Santa Caterina del Sasso non teme confronti.
Secondo la leggenda, un uomo salvato dalle acque in tempesta, per un voto diventa eremita ed elegge a dimora una grotta scavata in questa roccia a strapiombo sul lago.
E accanto alla leggenda, c’è anche il miracolo, addirittura protratto nei secoli, a partire dalla metà del Seicento, quando alcuni enormi macigni precipitarono dalla montagna rimanendo però sospesi su pochi mattoni: un fenomeno scientificamente inspiegabile, che ebbe termine solo ai primi del Novecento, quando finalmente cessarono la corsa iniziata 300 anni prima precipitando al suolo senza causare né vittime né danni.
L’Eremo è il risultato di una serie di ampliamenti successivi riguardanti un piccolo nucleo originario di cui si ha notizia a partire dal 1230, quando vi si stabilirono i Domenicani, qui tornati, dopo secolari e alterne vicende, nel 1986.

Il luogo è visitabile, nel periodo estivo, dalle ore 8,30 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00 (dalle 14,00 alle 17,00 nel periodo invernale).


RANCO
Museo dei trasporti

E’ nato per volontà del Prof. Francesco Ogliari, noto studioso della storia dei trasporti che ha adibito a museo parte del parco della sua villa dopo aver raccolto cimeli da tutto il mondo, il Museo dei trasporti permette di ammirare alcuni pezzi di assoluto valore. Carrozza e locomotive convivono con la ricostruzione di ambienti dove musiche, automi semoventi e mezzi meccanici, creano l’irripetibile atmosfera di una stazione e mix di varie epoche.

Il Museo è aperto tutto l’anno da martedì a domenica dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00.


ANGERA
La Rocca Borromeo

S’innalza sopra la cittadina di Angera ed è uno dei castelli più belli della Lombardia.
Importante esempio di fortezza medioevale perfettamente conservata, diventata di proprietà dei Borromeo nel XV secolo.
La Rocca di Angera si compone di cinque strutture costruite in epoche successive: l’Ala Viscontea con la Sala della Giustizia che ospita i bellissimi affreschi del XIII secolo e la Torre Castellana, da dove oggi si può ammirare il panorama, mentre un tempo la sua funzione era quella di una torre di avvistamento su gran parte del Lago Maggiore.
Oggi, questa rupe minacciosa ospita il Museo della bambola e dell’abbigliamento infantile, con la collezione di casa Borromeo, in seguito arricchita di pezzi da tutto il mondo, con la trasformazione della bambola dal ‘700 ad oggi.

La Rocca è visitabile dal 13 marzo al 24 ottobre dalle ore 9,00 alle ore 17,30 (ultimo ingresso).
Domenica e festivi dalle ore 9,00 alle ore 18,00 (ultimo ingresso).


CASALZUIGNO
Villa della Porta Bozzolo

Una delle più interessanti dimore di campagna del Varesotto.
La villa quasi nascosta nel suo grande e stupendo giardino settecentesco, defilata dal viale d’accesso che l’accompagna di lato, è stata costruita nel XVII secolo da Carlo Girolamo della Porta ma già sul finire del Settecento, passò a vari proprietari, per giungere nel 1834 all’accademico Camillo Bozzolo. Gli ultimi eredi hanno deciso la donazione nel 1989 al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano).

La Villa è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 18,00.
Visite al parco dalle 10,00 alle 18,00.



ARCUMEGGIA
Il paese dipinto

Si arriva risalendo per una stradina attorcigliata alla montagna (Monte Nudo), finchè all‘improvviso appaiono le prime case del borgo (m.570).
La sua notorietà nasce nel 1956, quando, per iniziativa dell’Ente Provinciale per il turismo di Varese, venne ideata la “galleria all’aperto” degli affreschi.
Nasceva allora il paese dipinto, uno dei primi, se non il primo in Italia.
Molti celebri pittori vennero invitati ad affrescare i muri esterni delle case.
Nonostante molti affreschi abbiano bisogno di restauri, l’impressione è di camminare in una galleria d’arte a cielo aperto.
Una galleria i cui artisti si chiamano Brindisi, Migneco, Sassu, Dova, Monachesi, Carpi, Usellini, Treccani e tanti altri che come Guttuso, hanno partecipato in qualche misura a questa iniziativa.

Questo “paesino” affrescato nascosto tra boschi e valli merita una visita.

lunedì 25 febbraio 2008

Ciao! Questo è il monastero di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno sul Lago Maggiore e si trova a 600 mt. da casa mia. Bello vero? Qui, tanti anni fa, hanno girato alcune scene dei "Promessi Sposi" . E' un posto fantastico e se ci venite in periodi tranquilli troverete la pace.
Pensate che arrivano turisti e pellegrini da tutte le parti del mondo per visitare questa meraviglia del lago. Da qui è possibile prendere anche il battello e fare il giro delle Isole Borromeo (Isola Bella, Isola Madre e Isola dei Pescatori). Se avete voglia di conoscere meglio questa zona, visitate il mio sito : www.bbcosicomeacasa.com

ciao, rose
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domenica 17 febbraio 2008

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Diario di viaggio a Madrid 7/10 febbraio 2008



Io e Giuse, insieme a Giò, Anto, Thelma e Dany, siamo andati a Madrid per 3 giorni, dal 7 al 10 febbraio.
Giò, oltre ad aver proposto questa piccola ma magnifica vacanza, ha cercato un volo economico attraverso internet e io mi sono occupata di scegliere una sistemazione per dormire.

Arrivati all’aereoporto di Barajas verso mezzanotte, abbiamo subito cercato la metro per arrivare al nostro albergo situato nel centro della città.
A differenza dei nostri aeroporti milanesi, qui il terminal ha accesso diretto alla metropolitana e quindi in poco tempo siamo arrivati a destinazione.
Abbiamo comprato un “Abono Turistico” e con questo biglietto speciale che dura 3 giorni abbiamo utilizzato sia la metro che gli autobus.

Dopo un bel sonno ristoratore siamo partiti per visitare la “ciudad”.
Ci siamo subito trovati nella “Gran Via” perché l’albergo si trova in una piccola traversa di questa via principale della città. Un gran viale molto trafficato e pieno di negozi e ristoranti.
Camminando per questa strada abbiamo visto dei begli edifici le cui facciate sono in stili differenti, dal Barocco all’Art Nouveau.
A metà strada abbiamo incontrato il grande Palazzo Telefonico e Metropolis, palazzo che si vede in molte cartoline.
In fondo alla via abbiamo ammirato Piazza Espana e dall’altra il famoso Museo Prado.
Anto, partita dall’Italia molto preparata e con una valida guida Touring, ci ha informato che dalle 18,00 alle 20,00 dal martedì alla domenica l’entrata al museo è gratis e quindi, approfittando dell’occasione, abbiamo rinviato la visita al pomeriggio.
Anche Dany aveva un sacco di informazioni che ci sono state molto preziose su musei, palazzi, monumenti, meteo, il tutto scaricato da internet.
Madonna che amici in gamba che ho!!!

A metà mattina abbiamo preso un bus per girare un po’ la città ma cercando, grazie alla cartina turistica che ci hanno dato in albergo, di raggiungere qualche palazzo storico o monumento importante.
Siamo scesi nei pressi della Cattedrale della Madonna di Almudena, costruzione maestosa ed imponente del XIII secolo. Da qui siamo rimasti incantati da una meravigliosa vista della città.

Arrivati intorno alle 12,30 la fame cominciava a farsi sentire e, sempre dalle informazioni lette sulle abitudini degli Spagnoli, abbiamo appreso che qui si mangia molto tardi, intorno alle 14,00 e che i bar e ristoranti a quest’ora si riempiono e quindi ci siamo messi d’impegno per cercare un baretto per mangiare un panino o qualcosa di simile. Abbiamo trovato un piccolo locale arredato in stile spagnolo con alti tavolini realizzati con delle botti e sgabelli e qui abbiamo mangiato dei panini all’olio a forma di ciambella (non mi ricordo il nome) con prosciutto crudo e formaggio. Erano così buoni che ne abbiamo mangiati 2 ciascuno con un bel boccale di birra. Buonissimi!
Rinfrancato lo stomaco e lo spirito, abbiamo ripreso il cammino.

Camminando camminando, siamo ritornati nella zona del Prado e qui abbiamo deciso di fare una puntatina al Parco del Buen Retiro e approfittare del bel sole caldo per fare una piccola siesta. Infatti, questo parco fu costruito nel 1633 da Filippo II , il quale lo utilizzatava per rilassarsi. Esso copre 120 ettari di giardini in stile francese e inglese.
Nel centro del parco c’è un lago artificiale, luogo di ritrovo della gente. A ridosso del lago c’è uno splendido Palazzo chiamato “Palacio de Cristal”.

Nel pomeriggio ci siamo diretti a Plaza Major costruita del XV secolo e utilizzata come piazza del mercato e oggi la più frequentata dalla gente della città e dai turisti. Nel secolo successivo fu usata per corride e riunioni, oggi vi si tengono molti concerti.
Più volte, in questi 3 giorni, ci siamo ritrovati in questa piazza, la sera diventa particolarmente affascinante. La domenica si incontrano collezionisti di francobolli per mostrare e scambiare i loro tesori.

Verso le 17,00 ci siamo diretti verso il Museo del Prado.
In questo museo si trova una delle più grandi collezioni al mondo di dipinti. Ci sono collezioni permanenti e altre temporanee.
Io, purtroppo, non sono una intenditrice di pittura ma alcuni quadri erano semplicemente spettacolari.

Terminata la visita, anche se parziale, alle gallerie dedicate a vari artisti come Goya, Velàsquez, El Greco ma anche Mantegna, Tiepolo, Caravaggio e tanti altri famosissimi, essendo quasi l’ora di cena ma anche perché i piedi cominiciavano a ribellarsi per la stanchezza, ci siamo messi alla ricerca di un buon ristorante per mangiare la paella.

Io non so dirvi quanto abbiamo camminato ma ritornando verso la Plaza Major ci siamo ritrovati in una bella via illuminata dai negozi e piena di gente che passeggiava e qui abbiamo trovato un bel locale caldo e accogliente con pavimenti e arredi in legno Ristorante la Catedral in Carrera San Jeronimo, 16.
Ci è piaciuto e siamo entrati. Ci hanno proposto un menù con paella o primi a scelta, vari secondi e dolce.
Abbiamo mangiato bene, bevuto un buon vino spagnolo e non abbiamo speso molto, circa 15 euro a testa.
La sera seguente siamo ritornati ancora e naturalmente abbiamo assaggiato altre cose. Tutto molto buono, servito da camerieri molto simpatici.
Usciti dal locale ci siamo trovati in strada in mezzo alle luci della sera, a centinaia di persone che passeggiavano e alle vetrine scintillanti. La temperatura era primaverile, 13/14 gradi. Che piacevole sensazione.
Eravamo stanchi però felici di questa bella giornata stando a contatto con la gente, mangiare le loro cose, insomma vivere la città.

La mattina seguente, dopo una sostanziosa colazione, abbiamo ripreso la visita della città.
Giò si è portato dall’Italia la moka e ogni mattina si preparava il caffè all’italiana usando la cucina dell’albergo. Certo il nostro caffè è tutta un’altra cosa!

Giuse, essendo un ferroviere, aveva il desiderio di vedere la stazione di Madrid. Tutti d’accordo ci siamo diretti verso la stazione ferroviaria di Atocha. Essa è stata costruita tra il 1888 ed il 1892 sotto la direzione di Alberto del Palacio di Elissagne e Gustave Eiffel, disegnatore della famosa Torre Eiffel.
Il tetto è fatto di ferro e vetro in stile Art Nouveau. Nel 1992 l’interno è stato ridisegnato per ospitare il servizio di alta velocità (AVE).
Quello che mi ha veramente affascinato è che la stazione ospita uno splendido giardino tropicale con uno stagno pieno di tartarughe. La temperatura all’interno di questo giardino è sempre di 24 gradi.

All’ora di pranzo, sempre verso le 12,30/13,00, per non trovarci nella ressa dei locali presi d’assalto dagli Spagnoli per la loro pausa pranzo, abbiamo scelto un piccolo locale dove abbiamo mangiato le tapas e bevuto birra. Il piatto “tapas” consiste in un mixer di prosciutto crudo, salame, salsiccia e formaggi stagionati, un po’ come i nostri antipasti di salumi. Un po’ di insalata verde e pomodori straconditi con olio e un sacco di pane. Non so quanti cestini di pane ci siamo fatti portare perché qualcuno di noi, addirittura si è fatto la scarpetta nel piatto.

Visto che avevamo deciso di visitare il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, leggendo le preziose informazioni di Dany, abbiamo scoperto che anche qui l’entrata è gratis dalle 16,00 alle 18,00.
Ci siamo, quindi, incamminati verso il Parco del Retiro per fare il nostro solito riposino. Anto e io abbiamo deciso che nel prossimo viaggio metteremo in valigia una copertina leggera da usare per la siesta, se troviamo qualche zona ospitale come questo parco.

Verso le 15,30 ci siamo diretti verso il Museo.
Esso è stato fondato in un edificio del XVIII secolo ed espone opere d’arte contemporanea dal XIX secolo ad oggi. Lo sviluppo dell’arte è esposto in diversi stili. Oltre alle collezioni permanenti, sono ospitate molte altre collezioni.
Inutile dire che quella che mi ha rapito di più è stata la mostra di Picasso, tanto che ancora adesso ripenso alle sue opere e naturalmente quella cha cattura più di tutti è la sua “Guernica”.
L'opera è diventata emblema e denuncia contro la guerra per l'immediatezza con cui raffigura persone, animali, ed edifici straziati dalla violenza e dal caos del bombardamento a tappeto, dando efficacemente il senso della disumanità, brutalità e disperazione della guerra, e la crudeltà del bombardamento di civili.
I soldati del Führer domandarono a Picasso vedendo il quadro di Guernica "l'hai fatto tu?" e lui rispose "no questo l'avete fatto voi"…
Usciti dal museo abbiamo passeggiato fino ad arrivare a Piazza del Sol con la Puerta del Sol.
Da questa zona partono tutte le stradine del divertimento notturno con pub, locali e discoteche. Io volevo approfittare per passare una serata frizzante ma i miei compagni di viaggio, tutti di mezza età, mi hanno bocciato l’idea.
Questa piazza è un punto importante della città e di tutta la Spagna, infatti molti avvenimenti storici si sono verificati proprio qui. Intorno al 1700 ebbe luogo la rivolta contro Carlo III degli Spagnoli. Nel 1800 più di 2000 Spagnoli iniziarono senza successo una rivolta contro il potere di Napoleone sulla Spagna. Nel 1931 la Spagna fu proclamata Repubblica.
Nel mezzo della piazza c’è la pietra miliare 0, un punto attraversato dalle 6 principali strade che attraversano il Paese. Si dice che chi passa su questa pietra certamente tornerà a Madrid.
C’è anche la statua di un orso che raccoglie fragole da una pianta.
Come in tutte le piazze della città ci sono moltissimi negozi da vedere.

Nell’ultima giornata a Madrid abbiamo deciso di visitare la parte moderna della città con i suoi alti palazzi che svettano nel cielo come torri, la Torre Picasso, la Torre Porta d’Europa, il grande stadio olimpico Santiago Bernabeu dove l’Italia ha vinto i Mondiali di Calcio nell’82!!! Lungo la strada abbiamo notato un grande e modernissimo centro commerciale Corte Inglés, si tratta di una grande catena di negozi dove si possono trovare diversi tipi di merce, dagli alimentari, ai vestiti e ai mobili.
Essendo domenica abbiamo proseguito la visita al “El Rastro”. Si tratta del più grande e conosciuto mercato a Madrid, che copre le strade di Plaza Major fino a Puerta del Toledo. Infatti ogni domenica mattina centinaia di commercianti vendono ogni tipo di merce. Qui abbiamo comprato delle borsette realizzate in stoffa con applicazioni di perline, magliette, qualche CD musicale e anche un copricostumino per la mia piccola Elisa (6 mesi).

Nel pomeriggio, dopo una pausa pranzo piacevolissima a base di bocadillos con prosciutto e formaggio siamo ritornati in albergo per prendere le nostre valigie.

In soli tre giorni, dopo aver girato in lungo e in largo siamo comunque riusciti a farci un’idea di questa grande città molto aperta e affascinante. Il calore della gente, il clima mite e l’aria di festa che si respirava mi sono rimasti impressi nella mente.

Un bacio affettuoso ai miei meravigliosi amici, compagni di tanti viaggi sempre allegri e divertenti.
Giuse, Giò, Anto, Thelma, Dany vi abbraccio con tanto affetto!!!